Bologna in Lettere
Francesca Gironi, Abbattere i costi, Miraggi edizioni
(Opera segnalata alla V edizione del Premio Bologna in Lettere, Sezione A)
Sino a partire dal titolo, Abbattere i costi, di Francesca Gironi gioca con l’understatement. Anche se il tema di questo libro è il sentimento, sembra che ci si debba dibattere, dall’inizio alla fine, con i conti telefonici, la rottamazione dei vecchi elettrodomestici, i prestiti agevolati, le notizie televisive dal mondo, tragiche ma astratte e lontane, i messaggi degli altoparlanti ferroviari, le istruzioni per l’uso… C’è tutto un mondo di piccole incombenze quotidiane a dominare, a permetterci di resistere, ad agire come “pratiche di resistenza” – da cui il titolo della terza sezione del libro.
D’altra parte, “il sangue sporca. Non c’è / abito rosso che tenga.” Persino la tragedia sembra diluirsi in questa marmellata di onnipresenti banalità. E tuttavia la tragedia non scompare. Poiché ritorna insistentemente, diventa chiaro che l’universo delle banalità quotidiane non costituisce solo una difesa nella vita reale, ma anche un espediente retorico attraverso cui l’autrice può parlare del male davvero. E l’abbattimento dei costi, attraverso l’ironia pervasiva che ne risulta, può essere alla fine dei conti pensato anche come un abbattimento dei costi del dolore.
Non che ne risulti un’atmosfera di speranza. Non c’è niente che si risolva davvero nelle poesie di questo libro. Ma nell’universo delle banalità di consumo anche il male appare a sua volta banale, e tollerabile. Solo, si continua a capire che non lo è veramente; e che si sta lottando, benché sia una lotta di sorrisi sarcastici, di amare tenerezze nei confronti di quello che sembrerebbe ausiliario, impoetico, amministrativo. (Daniele Barbieri)