Marisol Bohórquez Godoy (Colombia, 1982). Poetessa, pittrice e traduttrice letteraria, è laureata in ingegneria. Ha pubblicato le raccolte di poesie: La soledad de los espejos (Comun presencia, 2016), Effetto farfalla-Efecto mariposa (Rafaelli editore, 2017), Antipartículas-Antiparticelle (Higuera editores, 2019) in collaborazione con Gianni Darconza e La forma del vacío-La forma del vuoto (LietoColle, 2019). Ha tradotto poesie di diversi autori italiani contemporanei, tra cui la raccolta di poesie Elogio dell’indeterminazione (2018) di Gianni Darconza. Ha partecipato ai Festival internazionali di poesia di Medellín (Colombia, 2016 e 2018), La Juntada a Buenos Aires (Argentina, 2016), Ditët e Naimit a Tetovo (Macedonia, 2018) ed Europa in versi a Como (Italia, 2019). È stata invitata a impartire lezioni di letteratura Ispano-Americana alla Università Carlo Bo di Urbino. Recentemente ha conseguito la laurea magistrale in letteratura spagnola e latinoamericana presso l’Università di Barcellona, svolgendo la sua tesi sull’influenza della matematica nella poesia. Risiede negli Stati Uniti e collabora con riviste latinoamericane di poesia diffondendo le opere di autori italiani.
Alessandra Corbetta è dottore di ricerca in Sociologia della Comunicazione e dei Media e lavora come Adjunct Professor e Teaching Assistant presso l’università LIUC-Carlo Cattaneo. Ha conseguito un master in Digital Communication ed è attualmente iscritta a un secondo master in Storytelling. Ha fondato e dirige il blog Alma Poesia (www.almapoesia.it), progetto interamente dedicato al linguaggio poetico italiano e internazionale. Cura lo spazio poetico Il pensiero di Alex per il blog Tanti Pensieri, scrive per il giornale online Gli Stati Generali, e per Progressonline. Ha collaborato con La Casa della Poesia di Como. In versi ha pubblicato Corpo della gioventù (Puntoacapo Editrice 2019), Essere gli altri (Lieto Colle 2017) e L’amore non ha via (Flower-ed 2016); in prosa Oltre Enrico (Silele Edizioni 2016).
Sito www.alessandracorbetta.net
I testi di Alessandra Corbetta
L’ORCHIDEA
L’etimologia ha svelato il destino
scandito tra battaglia e libertà
Più resistente del filo di metallo
che sorregge l’orchidea stanca
la volubilità si fa germoglio
da principio a principio.
Guardami più vera della fede che professi
onda in mezzo ai maremoti.
Se mi chiami per nome
rispondo.
LA RAGAZZA SPAGNOLA
Aveva le labbra rosse
e gli occhi molto neri,
indicazioni per disegnarla.
La natura cosparsa di efelidi
e suoni gitani maledetti tra le risa
si sentivano della Spagna classica,
indicazioni per capirla.
Esile teneva lo scheletro
a sorreggere pappagalli canterini
anche dentro le gabbie per abitudine,
e inclinazioni curve portava sulla schiena,
indicazioni per amarla.
L’hanno vista camminare sulla sabbia
nella parte che si incontra col mare,
librando i piedi come ali,
indicazioni per lasciarla
andare via.
SOLEDAD
Mi metto accanto alla tua solitudine
Anch’io sono solitudine.
Non saremo mai vicini
fino in fondo
perché siamo uguali nel nostro abitarci
con un poco di imbarazzo
e molta smania.
Eppure nel tendere al caduco
guardiamo lo specchio dalla stessa parte,
ci stringiamo ancora la mano
come al primo incontro.
I PORTI
Perdonami, se con le tue mani
non ho tracciato linee sui vetri appannati,
se le chiome degli alberi
non ho trasformato in nuvole
e inciampando nel filo dell’aquilone
ho perso ancora l’equilibrio;
noi che amiamo i porti
pensiamo di approdare come navi,
l’àncora non è fine
ma il nostro miglior inizio.
Ti chiedo perdono, qui,
dove l’odore di pesce si fa forte
e io respiro la brezza di ogni anno
trascorso a cercarti dove non c’eri,
per non trovarti vero,
per non cadere nella definizione;
noi che amiamo i porti
smettiamo di morire dall’inizio
delle nuove occasioni: la fine
è il nostro dolore migliore.
IL SUONO DEL SILENZIO
Il peso è nello stare vicini,
allontanarsi una scusa detta per fare prima:
la Madonna si fa sorda,
muta la tua voce non arriva alle orecchie di Dio.
Per questo la morte è silenzio,
un bacio senza schiocco.
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Le traduzioni di Marisol Bohorquez Godoy
LA ORQUÍDEA
Más resistente que el alambre de metal
que soporta la orquídea cansada
mi inconstancia se hace vástago
de principio a principio.
Mírame más cierta que la fe
que profesas ola en medio de los tsunamis.
Nací para ser libre.
LA CHICA ESPAÑOLA
Tenía los labios rojos
y los ojos muy negros,
indicaciones para dibujarla.
La naturaleza cubierta de pecas
y sonidos gitanos maldecidos entre las risas
se escuchaban de la España clásica,
indicaciones para entenderla.
Delgado tenía el esqueleto
para apoyar a los loros cantores
también dentro de las jaulas por costumbre,
y desviaciones curvas llevaba sobre la espalda,
indicaciones para amarla.
La han visto caminar sobre la arena
en el lugar que se reúne con el mar,
batiendo los pies como alas,
indicaciones para
dejarla ir.
SOLEDAD
Me pongo junto a tu soledad
También yo soy soledad.
Nunca vamos a estar juntos
hasta el final
porque somos iguales en el habitarnos
con un poco de vergüenza
y muchas ansias.
Sin embargo, en la tendencia a la fragilidad
observamos el espejo desde el mismo lugar,
nos estrechamos todavía la mano
como en el primer encuentro.
LOS PUERTOS
Perdóname, si con tus manos
no he trazado líneas sobre los vidrios empañados,
si el follaje de los arboles
no he convertido en nubes,
si tropezando en el hilo de la cometa
pierdo todavía el equilibrio;
nosotros que amamos los puertos
comenzamos a vivir desde el final
de los eternos retornos: los principios
nos abandonan pronto.
Te pido perdón, aquí,
donde el olor a pescado se hace fuerte
y yo respiro la brisa de cada año
transcurrido buscándote donde no estabas
para no encontrarte real y de carne,
para no caer en la definición;
nosotros que amamos los puertos
dejemos de morir desde el inicio
de las nuevas ocasiones: los finales
son nuestro mejor dolor.
EL SONIDO DE SILENCIO
El peso es de la proximidad,
la distancia una excusa dicha
para ser el primero: la Virgen
se vuelve sorda, muda tu voz
no llega a las orejas
de Dios.
Por eso la muerte
es silencio, un beso sin chasquido.