Shane Manieri. Born to New Orleans, Louisiana to Sicilian immigrants, Shane Manieri, holds an MFA in Poetry from Columbia University, and a BA from the New School University. His honors include a Writing and Democracy fellowship, Word-for-Word translation fellowship with Scuola Holden in Torino; and a full-immersion linguistics fellowship from the University for Foreigners in Perugia, Italy. Shane’s poems have appeared in Painted Bride Quarterly, Lambda Literary, and Vinyl Poetry and Prose Journal. He has also translated poems by the 20th century Italian author/poet, Dario Bellezza. You can follow him on Instagram @redshelley
Shane Manieri, nato a New Orleans, Lousiana, Stati Uniti ha una laurea in Poesia alla Columbia Univeristy ed un master presso la New School University. Tra i titoli in suo possesso ricordiamo una borsa di studio “Writing and Democracy”, “Traduzione Word-for-Word” alla Scuola Holden di Torino ed una residenza all’Univeristà per stranieri di Perugia. Suoi lavoro sono apparsi su Painted Bride Quarterly, Lambda Literary, e Vinyl Poetry and Prose Journal. Ha tradotto in inglese Dario Bellezza. Lo potete seguire su Instagram @redshelley
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IN MY FATHER’S PLACE
Climb up the tree! he said. His hard breath
behind me. The smell of wet wood
on the palms of my hands as I grab the rungs
to the top of the tree stand. Taking heed, learning
how to adjust to my father’s hunting game. Sit still, he said.
Silence, except for the doves. I try to make myself more
like him, mirror-hungry. Who shall say
I’m not? Shhhh! he whispered. And then
the majestic thing up out of the greenbrier,
red eyes, velvet antlers: a six-pointer spiked buck,
his tufted horns dappling in the early morning haze
as he slips through the woods like a cat in fog.
I mount my double-barrel 4-10 against the railing.
He doesn’t notice. I hold my breath. Crosshair
limbs exact. I pull the kill triggers.
The buck keels over and lets out a loud moan:
A deer scream. A noise I’ve never heard before.
That my father never heard before.
And he kicks and kicks the air.
AL POSTO DI MIO PADRE
Sali sull’albero! disse. il suo fiato pesante
sul collo. E l’odore di legno bagnato
sulle mani mentre afferro i pioli
fino alla cima dell’albero. Facendo attenzione, imparando
a stare alle sue regole. Siediti, fermo, mi disse.
Il silenzio intorno, se non per le colombe. Cerco di diventare
più simile a lui, così desideroso di essere lui. Chi dirà
che non lo sono? Shhhh sussurrò. Era lì
maestoso subito fuori dal paese, occhi rossi,
corna vellutate: un cervo giovane di giovane palco,
le corna disordinate a macchiare la bruma del mattino
mentre sfugge tra gli alberi come un gatto nella nebbia.
Appoggio la mia doppietta 4-10 alla ringhiera.
Lui non se ne accorge. Trattengo il fiato. Punto
preciso alla zampe. Premo il grilletto assassino.
L’animale si accascia con un profondo gemito:
il grido di un cervo. Un suono che non avevo mai udito.
Che mio padre non aveva mai udito.
Mentre lui scalcia.. e scalcia l’aria.
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LAKE PONTCHATRAIN
Two rusty-faced pelicans, flaxen wash
on crowns—eyes of fire—glide low,
rowing the surface of the lake,
as if pyschopomps circling, circling…
their enormous beaks, long as poles,
guide their amphibious bodies
over the brackish & wide water
as I rush along the stretch of bridge
we used to cross. Your ashes
in the backseat sealed in a rose
wood urn. The lake seems different: upside-down
grey sky; a silver hammered aluminum
sheet shaking, smudged
with orchid blue wounds.
And the clouds roll in, forming a shadow
of a child dragging a thick blanket. (I hugged your cold body.)
Then one pelican nose-dives,
shattering the surface of the lake:
An arrow fletching toward its own image
riven with cracks, then gone.
LAGO PONTCHATRAIN
Due pellicani un po’ arrugginiti, una passata
cenerina sulle corone – occhi di fiamme – si librano
bassi accarezzando la superficie del lago
come Caronte girano intorno, e girano…
i loro enormi becchi, lunghi come pennoni
guidano i loro corpi anfibi
sulle acque vaste e salmastre
mentre io mi affretto lungo i ponti
che eravamo soliti attraversare. Le tue ceneri
nel sedile posteriore sigillate in un’’urna
di legno di rosa. Il lago sembra diverso: un cielo grigio
a testa in giù; un lenzuolo d’alluminio battuto
d’argento che trema, sporcato
appena di ferite blu orchidea
E le nuvole si accalcano, generando l’ombra di un
bambino che si porta dietro una coperta. (Ho abbracciato il tuo corpo freddo.)
Poi un pellicano mette il becco sott’acqua,
mandando in pezzi la superficie del lago:
Una freccia scoccata contro la propria immagine
spaccata in crepe, poi svanita.
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HART2HART
A blind musk deer sits alone in a withering garden,
padding around the azalea bush,
eating root-rot, marking his territory,
sizing up does, fucking them
one by one. This went on for fifteen years:
roaring, rutting, tearing at the bark
with his horns, until one day at the end
of the season they found my father
dead. My mother’s canines
glistening in his thick-headed skull—
Pink azalea blossoms caked to his lolling tongue.
As Roethke said, Will the heart eat the heart?
CERVOcontroCERVO
Un cervo cieco se ne sta solo in un giardino appassito,
girando intorno ad un cespuglio di azalea,
mangiando radici marce, marcando il territorio,
adocchiando cerbiatte, scopandosele una
dopo l’altra. Andò avanti così per quindici anni:
ruggendo, in calore, scorticando alberi
con le sue corna, fino a che un giorno verso la
fine della stagione trovarono mio padre
morto. I canini di mia madre
brillare in quella sua zucca vuota –
Fiori rosa d’azalea aggrappati alla lingua esposta.
Come disse Roethke, Il cuore divorerà mai il cuore?
(Traduzioni di Alessandro Brusa)