Laura Sam es escritora y mediadora cultural. Es fundadora de Spoken Word Bilbao, un encuentro de poesía oral que reúne a escritores y artistas de diferentes edades y procedencias. Ha dirigido la 1ª Muestra Internacional Spoken Word Bilbao dentro de la programación de Gutun Zuria 2018 (Festival Internacional de literatura, Bilbao). Como autora, acude asiduamente como invitada a festivales y encuentros literarios a nivel nacional e internacional. Su primer libro “Incendiaria” acaba de ser publicado por Arrebato Editorial.
Laura Sam è scrittrice e mediatrice culturale. È la fondatrice di Spoken Word Bilbao, un incontro di poesia orale che riunisce scrittori e artisti di età e background diversi. Ha diretto la prima Mostra internazionale di poesia orale di Bilbao nell’ambito del programma Gutun Zuria 2018 (Festival Internazionale della Letteratura, Bilbao). Come autrice, partecipa assiduamente a festival e raduni letterari a livello nazionale e internazionale. Il suo primo libro “Incendiaria” è appena stato pubblicato da Arrebato Editorel.
Supervivencia
Nosotros
que salimos de un vientre como de un volcán
encontrando un pueblo ciego
con un sálvese quien pueda en las costillas
ondeando una bandera mitad sangre mitad amarilla
nosotros
que nacimos viejos
dejándonos la frente y las rodillas
en relojes que no tenían tiempo para nuestra vida.
Que venimos de distintas madres
con el mismo rostro vencido
entre paredes que son retén de demencia y fingen hogar
con una paz ficticia y enferma
un callarse de metal porque hija mía
no se gana una batalla perdida.
Que sabemos
que nuestra herida no cura igual que la vuestra
ni se vende al mismo precio
porque la sangre es distinta y el azar
mirado y caprichoso
y al dinero lo cubre una sombra que llamáis libertad
y a pleno sol
crecimos a la fuerza
creímos a la fuerza
esto es la vida
trabajar trabajar y trabajar
vosotros que no tuvisteis que elegir
porque el único camino era el más fácil
no vengáis a hablarme del pan
con la boca llena de pulgares hacia arriba
del derecho a tener derecho a exigir derecho
detrás de una pantalla
porque nosotros también nacimos
educados y leídos
dispuestos al mundo
con el infarto del futuro en cada arteria
de dicha que creímos merecer
aprendimos también lejos de las aulas
a estar mudos muertos con una sonrisa
con un por favor y un gracias
mientras limpiamos vuestra mierda
y gritamos basta
basta
en el silencio de una barra de bar
para hacer digna esta vergüenza ignorante
de vivir en un país de anchas miras
que no valen para nada si no tiene horizonte
orgulloso de su inopia
nosotros que entendemos
que la supervivencia es una sábana fría
la curva del gatillo esperando
la línea recta que señala el alivio
el crujir
de una espalda
que entierra los sueños
en algún lugar de la infancia
para que vuestros hijos sepan quienes fuimos
y nos pregunten algún día
en quién coño os habéis convertido
vosotros
que salisteis de la boca del lobo
hechos polvo
de amor y de odio
con el único objetivo
de convertiros en el lobo
el mismo lobo que os lleva jodiendo
toda la puta vida.
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Sopravvivenza
Noi
che siamo usciti da un ventre come da un vulcano
trovando un vicolo cieco
con un si salvi chi può nelle costole
sventolando una bandiera metà sangue metà gialla
noi
che siamo nati vecchi
abbandonando la fronte e le ginocchia
in orologi che non avevano tempo per la nostra vita.
Che proveniamo da madri diverse
con lo stesso volto sconfitto
tra pareti rette dalla follia che si fingono casa
con una pace fittizia e malata
un silenzio di metallo perché figlia mia
non si vince una battaglia già persa.
Che sappiamo
che la nostra ferita non si risana allo stesso modo della vostra
e che non viene venduta allo stesso prezzo
perché il sangue è diverso e il caso
temuto e capriccioso
e il denaro è coperto da un’ombra che chiamate libertà
e alla luce del sole
siamo strati costretti a crescere
siamo stati costretti a credere
questo è la vita
lavorare lavorare lavorare
voi che non avete dovuto scegliere
perché l’unica via era la più facile
non venite a parlarmi del pane
con la bocca piena di pollici alzati
del diritto ad aver diritto a esigere il diritto
dietro uno schermo
perché anche noi siamo nati
educati e istruiti
arroganti
pronti al mondo
con l’infarto del futuro in ciascuna arteria
per la soddisfazione che credevamo di meritare
abbiamo comunque imparato lontano dalle aule
a restare muti morti con il sorriso
con un per favore e un grazie
mentre puliamo la vostra merda
e gridiamo basta
basta
nel silenzio del bancone di un bar
per rendere degna questa ignorante vergogna
di vivere in un paese con ampie vedute
che non valgono nulla se non ha un orizzonte
orgoglioso della sua miseria.
Noi che comprendiamo
che la sopravvivenza è un lenzuolo freddo
la curva del grilletto che attende
la linea retta che segna il riposo
lo scricchiolare
di una schiena
che nasconde i sogni
da qualche parte nella propria infanzia
affinché i vostri figli sappiano chi siamo stati
e ci chiedano un giorno
in chi cazzo vi siete trasformati
voi
che siete usciti dalla bocca del lupo
fatti polvere
di amore e di odio
con l’unico obiettivo
di trasformarvi nel lupo
lo stesso lupo che vi sta fottendo
tutta la cazzo di vita.
(Traduzione Giulia Marchese)