Bologna in Lettere 10th
BĂBÉL
stati di alterazione
AZIONE 1
LE NOSTRE (DE)POSIZIONI / MADE IN EMILIA ROMAGNA
(prima parte)
Sabato 26 Giugno ore 18.00
CostArena
Via Azzo Gardino 48
Bologna
con
Alessandro Assiri, Luca Ariano, Vincenzo Bagnoli
Daniele Barbieri, Chiara De Luca, Serena Dibiase
Adriano Engelbrecht, Rita Galbucci, Serenella Gatti Linares
Giuseppe Martella, Giusi Montali, Rossella Renzi, Sergio Rotino
Francesca Serragnoli, Francesca Tisano, Beatrice Zerbini
e con
Sonia Caporossi, Enzo Campi
Il titolo del libro, Le nostre (de)posizioni (Bonanno editore, 2020), ricalca e deforma il titolo di un volume di Corrado Costa (Le nostre posizioni). Perché Costa? Perché Costa rappresenta una delle eredità non raccolte dalla contemporaneità poetica emiliana, perché era anch’esso emiliano, perché è citato in epigrafe, perché diceva che: “Il luogo della poesia torna sempre fuori, anche se il poeta è senza luogo”, ma è anche vero che il luogo del poeta si trova là dove il poeta in quel determinato momento opera o, se preferite, fa opera-di-sé. Ed è anche per queste ragioni che, in quella che è la nostra delimitazione territoriale, i confini tra nativo e straniero dovrebbero essere definitivamente aboliti. Si potrebbe dire, tanto per cominciare, che l’approccio di Enzo Campi sia francesista e quello di Sonia Caporossi sia germanista, almeno dal punto di vista filosofico. I lettori si troveranno di fronte a una prima parte più combinatoria e a una seconda parte più analitica. Ognuno dei due autori si getta nella visitazione di 10 poeti contemporanei che hanno qualcosa a che fare con l’Emilia Romagna, in qualità di nativi residenti, nativi deterritorializzati e stranieri adottati. Non sappiamo se si sentisse effettivamente il bisogno di un saggio che facesse il punto o che disseminasse punti di vista e di ascolto ulteriori a ciò che viene «spacciato» come poetico in Emilia Romagna. Fatto sta che quest’opera, almeno nelle intenzioni a monte, non intende colmare presunte lacune né tantomeno veicolare dogmi inalterabili o concetti inappuntabili. Si parte da due punti fermi, forse gli unici dati di fatto dell’intera opera (tutta l’opera verte difatti sull’attraversamento incondizionato del registro dei possibili): da un lato il rifiuto categorico di una scala oggettiva di valori e dall’altro lato la trans-territorialità. In poesia, oggi come oggi, sarebbe deleterio nonché inutile redigere una classifica e operare in base a presunte differenze di valore. In poesia quindi non si dà oggettività, ma questo non vuol dire che si debba operare tenendo conto della propria soggettività, ovvero del proprio gradimento verso una o più poetiche specifiche. Difatti gli autori che vengono visitati dalle penne dei due critici sono stati scelti, tra i tanti papabili, solo per la possibilità che hanno le loro poetiche di ricondursi a una serie di concetti che vengono, di volta in volta, affrontati nel corso del lavoro. Resta da precisare che gli autori non saranno trattati nello specifico di una determinata opera ma nell’insieme della loro produzione complessiva e, soprattutto, tenendo conto del loro modo di approcciarsi o di rendersi prossimi a quella che è l’unica costante a cui tutti i praticanti della scrittura dovrebbero relazionarsi, ovvero all’estensione, alla messa in atto di un gesto, in due sole parole: al conferimento di energia e tensione al testo. Il tutto all’insegna di una tecnica, di un metodo e quindi di una presunta maturità di linguaggio. Per queste (e altre) ragioni, in linea di massima, non si è tenuto conto di autori sicuramente meritevoli ma con all’attivo una sola opera o comunque poco più che esordienti.
Così come è giusto che sia, al di là dell’impostazione generale, essendo due le penne scriventi ci si troverà dinanzi a due diversi approcci e a due diverse focalizzazioni dei punti salienti da argomentare.
L’opera consta quindi di due parti. La prima parte a cura di Enzo Campi tratta le poetiche di Alessandro Assiri, Giorgio Bonacini, Vito Bonito, Martina Campi, Mariangela Guatteri, Gian Ruggero Manzoni, Lorenzo Mari, Giusi Montali, Giancarlo Sissa, Maria Luisa Vezzali. La seconda parte, a cura di Sonia Caporossi, tratta le poetiche di Gian Maria Annovi, Vincenzo Bagnoli, Alberto Bertoni, Alessandro Brusa, Adriano Engelbrecht, Mariangela Gualtieri, Alberto Masala, Gabriella Montanari, Maria Pia Quintavalla, Sergio Rotino.
Ora, a partire da questi primi 20 autori, il Festival vuole proporre due incontri (il 26 giugno e il 10 luglio) con autori emiliano-romagnoli, per inaugurare la nuova stagione di eventi.
Francesca Serragnoli. Bologna (1972). Si è laureata in Lettere Moderne e in Scienze Religiose. Ha pubblicato le raccolte Il fianco dove appoggiare un figlio (Bologna 2003, nuova ed. Raffaelli Ed. 2012), Il rubino del martedì (Raffaelli Ed. 2010), Aprile di là (LietoColle – collana Pordenonelegge, 2016), La quasi notte (MC, Milano, 2020). E’ stata tradotta in varie lingue, suoi testi sono apparsi in varie antologie estere e in volume in Argentina, Spagna e in Romania.
Giusi Montali (1986) vive a Bologna dove si è laureata con una tesi su Amelia Rosselli. Nel 2013 ha pubblicato la raccolta Fotometria (Prufrock spa), seguita dalla raccolta Faria (Dot.com Press,2016) scritta assieme a Luca Rizzatello. Sempre nel 2016 consegue un Dottorato di Ricerca presso l’Università di Pavia con un saggio dedicato all’opera di Alfredo Giuliani. Alcuni suoi testi sono antologizzati nel secondo volume di Poeti italiani nati negli anni ‘80 e ‘90 a cura di di Giulia Martini (Interno Poesia, 2020). Nell’ultimo periodo lo studio della voce, in seguito alla pratica della lettura performativa dei testi poetici (suoi e di altri), assume sempre più rilievo.
Sonia Caporossi (Tivoli, 1973), è musicista (con i Void Generator: Phantom Hell And Soar Angelic, Phonosphera Records 2010; Collision EP, 2011; Supersound, 2014; Prodromi, 2017; Anatomy of a Trip, 2019); narratrice (Opus Metachronicum, Corrimano, Palermo 2014, seconda ed. 2015; Deaths in Venice. Racconti dalla laguna, a cura di L. Liberale, Carteggi Letterari 2017; Hypnerotomachia Ulixis, Carteggi Letterari, Messina 2019; Opus Metamorphicum, Acireale, A&B Edizioni 2021); critica letteraria e curatrice (Un anno di Critica Impura, Web Press, Milano 2013; Poeti della lontananza, Marco Saya, Milano 2014, con A. Pierangeli; Pasolini, una diversità consapevole a cura di E. Campi, Marco Saya, 2015; Da che verso stai? Indagine sulle scritture che vanno e non vanno a capo in Italia, oggi, Marco Saya, 2017; La Parola Informe. Esplorazioni e nuove scritture dell’ultracontemporaneità, Marco Saya, 2018; La gentilezza dell’Angelo. Viaggio antologico nello Stilnovismo, Marco Saya 2019; Diradare l’ombra, antologia di critica e testi per Claudia Zironi, Marco Saya 2019; Le nostre (de)posizioni. Pesi e contrappesi nella poesia contemporanea emiliano-romagnola, con E. Campi, Bonanno, Acireale 2020; G. Leopardi, L’infinita solitudine. Antologia ragionata delle poesie, Marco Saya 2020)); poetessa (La consolazione della poesia a cura di F. D’Amato, Ianieri Edizioni, Pescara 2015; Erotomaculae, Algra, Catania 2016; Alla luce di una candela, in riva all’Oceano a cura di L. Leone, L’Erudita, Roma 2018; La forma dell’anima altrui. Poesie in omaggio a Seamus Heaney, a cura di M. G. Calandrone e M. Sonzogni, LietoColle, Faloppio 2019; Taccuino dell’urlo, Marco Saya 2020); saggista (La pietà del pensiero. Heidegger e i Quaderni Neri a cura di F. Brencio, Aguaplano, Perugia 2015). È in uscita Taccuino della madre, per la collana Gemme di Progetto Cultura Edizioni con la prefazione di Cinzia Marulli. Dirige per Marco Saya Edizioni la collana di classici italiani e stranieri La Costante Di Fidia. Dirige inoltre i blog Critica Impura, Poesia Ultracontemporanea, disartrofonie, collabora alle riviste online Poesia del Nostro Tempo, Versante Ripido, Bibbia d’Asfalto e Chimera Videogiornale di Poesia; inoltre conduce su NorthStar WebRadio la trasmissione Moonstone: suoni e rumori del vecchio e del nuovo millennio. Vive e lavora nei pressi di Roma.
Adriano Engelbrecht è nato in Germania nel 1967 e vive a Parma. Poeta, artista, musicista, attore, ha pubblicato “Dittico Gotico” per Cultura Duemila Editrice (1993), “Lungo la vertebrata costa del cuore” per I Quaderni del Battello Ebbro (2003), “La piscina probatica” per Fedelo’s Editrice (2006) “Tristano” per Lieto colle (2007). Nel dicembre 2015 è uscita, insieme alla poetessa Ilaria Drago, l’ultima raccolta poetica “Ubicazione Ignota”, sempre per Fedelo’s Editrice. Conduce da molti anni un articolato percorso di ricerca sul rapporto tra poesia, arte e teatro. L’ultima produzione poetica si è specificata anche nella forma installativa/espositiva e sonora indagando il rapporto tra parola, segno visivo e composizione musicale. Il suo lavoro è stato presentato in numerosi teatri, musei, gallerie e festival, sia in Italia che all’estero, tra cui anche il Festival Internazionale della Poesia di Genova, Parmapoesia Festival, Ricercare di Reggio Emilia e Ermo Colle.
Vincenzo Bagnoli (Bologna, 1967), autore di saggi sulla letteratura e sull’editoria italiana (Contemporanea, Esedra, 1997; Letterati e massa, Carocci, 2000; Lo spazio del testo, Pendragon, 2003), è stato tra i fondatori di «Versodove». Suoi versi sono apparsi su varie riviste nonché in blog, siti e webzines. Ha pubblicato le raccolte 33 giri stereo LP (prefazione di G. Caserza, Gallo & Calzati, 2004), FM – Onde corte (Bohumil, 2007), Deep Sky (d’if, 2008), Offscapes. Beyond the Limits of Urban Landscapes (con foto di V. Reggi e prefazione di Antonio A. Clemente, Trafika Europe, 2016; ed. it. Offscapes. La parte distante del paesaggio, Sala Editori, 2017), Soundscapes. 33 giri extended play (prefazione di V. Frungillo, Carteggi Letterari, 2018). Ha realizzato i testi dell’album Bologna ’67-77 della band Stratten (NML, 2012) e del graphic novel di Elena Guidolin, Outlandos (GIUDA edizioni, 2016); ha inoltre collaborato ad alcuni documentari di Home Movies e Mammutfilm.
Serena Dibiase è autrice, performer e compositrice bolognese. Il suo nome progettuale è S.ee, pseudonimo a cui è legata la sua produzione performativa musicale. Ha pubblicato 3 raccolte di versi, e la sua ultima uscita è La bambina lo sa, per Edizioni La Gru. Suoi testi sono tradotti in inglese, spagnolo, russo e ha partecipato a festival di poesia e nuova drammaturgia (RicercaBo, ParcoPoesia, Pordenonelegge, Biennale College Teatro, Langue Festival, PerAspera Drammaturgie Possibili, FLA festival, Here festival Torino, Pergine Festival). I suoi studi artistici sono stati accompagnati dall’incontro di diverse realtà teatrali con cui ha poi collaborato (A. Punzo, A. Adriatico, S. Masotti, R. Castellucci, C. Guidi, Valdoca, Motus, F. Ballico). L’indagine del progetto S.ee si concentra sul linguaggio sia poetico che musicale; si è mossa da autodidatta nell’ambito della composizione di scenari elettronici e della manipolazione dell’oggetto sonoro, indirizzandosi via via verso un più specifico uso della parola e del corpo/voce. Si affida a software, registratori analogici e campionatori per la costruzione della drammaturgia della performance, ma si affida soprattutto alla voce, che diventa strumento di interazione corale e al tempo stesso anarcoide, disgregato, onomatopeico, puro respiro e battito. Ad oggi è nell’opera-scultura Bonjour di Ragnar Kjartansson esposta al Mambo, ed è performer e autrice nel collettivo di ricerca post-femminista coordinato dall’attrice Silvia Gallerano. Sta curando la rubrica Letteratura dal mondo, per il progetto Eduradio per il carcere, in onda su radio Città Fujiko, di cui è anche collaboratrice per la fonica e la scelta musicale.
Chiara De Luca corre 15 km al giorno, traduce da inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese e olandese. Scrive poesia, narrativa, saggistica, teatro. Ha fondato e dirige Edizioni Kolibris (www.edizionikolibris.net) e la rivista internazionale Iris News (www.irisnews.net). Vive con due cani e un gatto. È fotografa e videomaker. Il suo sito personale è: www.chiaradeluca.net.
Alessandro Assiri è nato a Bologna nel 1962. Inizia a trasferire presto pensieri su carta, cercando di denunciare quelle grettezze che sono di tutti, mettendo in versi personaggi sempre sospesi tra il tragico e l’ironico. Ritiene la scrittura una pratica di insubordinazione permanente, ma è troppo svogliato per praticarla con costanza. Disobbedire sempre è una fatica. Collabora a vario titolo con editori italiani e francesi e con riviste in rete e cartacee. Ha pubblicato tra gli altri con Manni, LietoColle, CFR, Fara, Le Voci della Luna.
Enzo Campi (Caserta, 1961). Vive e lavora a Reggio Emilia dal 1990. Autore e regista teatrale con le compagnie Myosotis e Metateatro dal 1982 al 1990. Videomaker indipendente. Suoi scritti letterari e critici sono reperibili in rete su svariati siti e blog di scrittura e sono stati pubblicati, in forma cartacea, su riviste, antologie, cataloghi di mostre e volumi monografici. Ha curato numerose prefazioni, postfazioni e note critiche in volumi di poesia, prosa e saggistica. Ha pubblicato Donne – (don)o e (ne)mesi (Liberodiscrivere, Genova, 2007), Gesti d’aria e incombenze di luce (Liberodiscrivere, Genova, 2008), L’inestinguibile lucore dell’ombra (Samiszdat, Parma, 2009), Ipotesi Corpo (Smasher, Messina, 2010), Dei malnati fiori (Smasher, Messina, 2011), Ligature (CFR, Sondrio, 2013), Il Verbaio (Dot Com Press – Le Voci della luna, Milano – Sasso Marconi, 2014), Phénoménologie (BIL produzioni cartacee, Bologna, 2015), ex tra sistole (Marco Saya Edizioni, Milano, 2017), L’inarrivabile mosaico (Anterem, Verona, 2017, vincitore della XXXI edizione del Premio Lorenzo Montano), Artaud. Il supplizio della lingua (Marco Saya Edizioni, Milano, 2018), Sequenze per un corpo senza organi (etc, edizioni d’arte, Reggio Emilia, 2018), La persistenza dei grumi (BIL produzioni cartacee, Bologna, 2019), Moderato con brio (etc, edizioni d’arte, Reggio Emilia, 2019), Le nostre deposizioni, scritto con Sonia Caporossi (Bonanno Editore, Acireale-Roma, 2020), Fuochi Fatui (Oèdipus edizioni, Salerno, 2021). Di prossima pubblicazione il saggio di critica letteraria Là où fut ça, il me faut advenir (Kolibris Edizioni). Principali curatele: Poetarum Silva (Samiszdat, Parma, 2010), Parabol(ich)e dell’ultimo giorno – Per Emilio Villa (Dot com Press – Le Voci della luna, Milano – Sasso Marconi, 2013), Pasolini la diversità consapevole (Marco Saya Edizioni, Milano, 2015), Il colpo di coda. Amelia Rosselli e la poetica del lutto (Marco Saya Edizioni, Milano, 2016). È stato ideatore e curatore del progetto di aggregazione letteraria “Letteratura Necessaria” con il quale ha realizzato, in due anni di attività, più di 70 eventi lungo tutto l’arco del territorio nazionale. È direttore artistico del Festival Multidisciplinare Internazionale “Bologna in Lettere” giunto alla X edizione.
Francesca Tisano (1993). Nel 2011 avvia una collaborazione ancora oggi attiva con la Compagnia della Fortezza, diretta da Armando Punzo presso la Casa di Reclusione di Volterra. Lavora come attrice e collaboratrice drammaturgica per tutte le produzioni della compagnia tra cui Mercuzio non vuole morire, Santo Genet (Premio UBU scenografia), Dopo la Tempesta, Beatitudo (Premio UBU miglior progetto sonoro/musiche originali), Naturae, e prende parte a tournée nazionali che toccano importanti teatri italiani, come il Teatro Menotti (Milano), il Teatro Palladium (Roma), l’Arena del Sole (Bologna), il Teatro Petruzzelli (Bari), il Teatro Verdi (Pisa). Inoltre, in occasione delle ultime edizioni del Festival VolterraTeatro, partecipa al gruppo di lavoro guidato da Archivio Zeta (Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti) per i progetti speciali PILADE/PASOLINI (2015) e YOKNAPATAWPHA (2016) e guida l’associazione studentesca VaiOltre! nella ricerca drammaturgica per lo spettacolo Le città ideali. Nel 2014 consegue il Diploma di arti performative e teatro sociale presso Isole Comprese Teatro (Firenze) e nel biennio 2017/2018 frequenta la Scuola di Teatro di Bologna ‘Alessandra Galante Garrone’ per approfondire lo studio come attrice di prosa, proseguendo la formazione in danza e acrobatica. Durante il percorso accademico studia con Luca Veggetti, Gabriele Tesauri, Marco Cavicchioli, André Casaca, e si forma come figurante presso il Teatro Comunale di Bologna. Qui entra come figurante-ballerina per il Don Carlo con la regia di Henning Brockhaus, e partecipa al progetto coreografico di Luca Veggetti per Kraanerg di Iannis Xenakis. Nel 2018 inoltre porta avanti il tirocinio universitario con Teatro dell’Argine, seguendo il laboratorio Esodi (14-20 anni). Nel 2019 frequenta a Cesena il Corso di alta formazione Il ritmo drammatico diretto da Chiara Guidi, Claudia Castellucci e Romeo Castellucci (Socìetas Raffaello Sanzio), presso il Teatro Comandini. Da marzo 2019 lavora con Teatro Nucleo di Ferrara come attrice per Domino di Natasha Czertok, in festival di teatro per gli spazi aperti nazionali (Girovagando – Sassari; European Street Theatre Festival – Faenza) e internazionali (Odyssée Plovdiv Karavana – Plovdiv, Bulgaria; Sommerwerft Festival – Francoforte). Continua la collaborazione con Teatro Nucleo, sia a livello formativo con i fondatori Cora Herrendorf e Horacio Czertok, sia a livello professionale, lavorando in produzioni come Eretica di Marco Luciano, spettacolo itinerante, e Chenditrì di Natasha Czertok, per un pubblico dai 6 ai 13 anni. Inoltre ha lavorato come performer e collaboratrice drammaturgica per il progetto Persefone, un e-book digitale ideato da Manuela Porchia per le scuole superiori sul mito di Persefone (Teatro Comunale di Pergine – Ariateatro). Hanno contribuito alla sua formazione workshop e masterclass di Giorgio Rossi e Raffaella Giordano (Sosta Palmizi), Marina Kaptijn (Jan Fabre Teaching group), Chiara Guidi, Teatro Valdoca. Negli anni porta avanti lo studio della letteratura italiana conseguendo nel 2016 la laurea triennale in Lettere Moderne, presso l’Università di Pisa, e nel 2019 la laurea magistrale in Italianistica a Bologna, superata con il massimo dei voti con lode, con una tesi in Poesia italiana del Novecento.
Oltre a scrivere poesie, Daniele Barbieri, di formazione semiologo, insegna presso L’Accademia di Belle Arti di Bologna. Ha pubblicato numerosi volumi di carattere critico, in alcuni dei quali si parla anche di poesia: Nel corso del testo. Una teoria della tensione e del ritmo (Bompiani 2004), Il linguaggio della poesia (Bompiani, 2011), Testo e processo. Pratica di analisi e teoria di una semiotica processuale (Esculapio 2020). Ha pubblicato due volumi di poesia (La nostra vita, e altro, Campanotto 2004, e Distonia, Kurumuny 2018) e un’altra raccolta (Canzonette) nel volume Emozioni in marcia (Fara 2015). Sue illuminate opinioni, anche sulla poesia, si possono leggere sul suo blog all’indirizzo www.guardareleggere.net Sue Poesia si possono leggere sull’altro suo blog all’indirizzo ancoraunaltrome.wordpress.com
Beatrice Zerbini è nata il 17 gennaio 1983 a Bologna, città che le ha permesso, già dal 1987, di dedicarsi allo studio del ritmo e della parola, grazie al celebre coro, diretto da Mariele Ventre, di cui ha fatto parte. All’età di otto anni, ha iniziato ad avvicinarsi alla lettura e alla scrittura di poesie. Nel 2006, ha aperto la pagina online di racconti tragicomici, e di poesie “In comode rate”, ma solo nel 2019, incoraggiata dai riconoscimenti da parte di alcuni critici dell’ambiente, ha cercato e ottenuto la pubblicazione. In comode rate. Poesie d’amore (edito da Interno Poesia) è la sua opera prima in versi, ad oggi alla IV ristampa. Dalla presentazione ufficiale, tenutasi a gennaio 2020, testi e recensioni della raccolta sono comparsi in importanti riviste poetiche (tra cui Poesia di Crocetti, Atelier Poe- sia, Centro Culturale Tina Modotti) e in trasmissioni radiofoniche e televisive (Tv7 – Rai Uno, il Sabbatico – Rai News 24, Fahrenheit – Rai Radio 3). A settembre 2020, è stata ospite del Festival della Poesia 2020, presentata dal Prof. Alberto Bertoni.
Giuseppe Martella è nato a Messina e risiede a Pianoro (BO). Ha insegnato letteratura e cultura dei paesi anglofoni nelle Università di Messina, Bologna e Urbino. I suoi studi riguardano in particolare il dramma shakespeariano, il modernismo inglese, la teoria dei generi letterari, il nesso fra storia e fiction, l’ermeneutica letteraria e filosofica, i rapporti tra scienza e letteratura, e tra letteratura e nuovi media. Dopo essersi ritirato dall’insegnamento, da alcuni anni si interessa anche di poesia italiana contemporanea, collaborando con diverse riviste cartacee e online (La Clessidra, Poesia Blog Rainews, Poetarum Silva, Versante Ripido, Carteggi Letterari, Nazione Indiana, Le stanze di carta, Inverso Poesia, Bibbia d’Asfalto, ecc.). Qualche sua poesia è apparsa occasionalmente in rete ma non ha pubblicato versi propri. Fra le sue pubblicazioni a stampa: Ulisse: parallelo biblico e modernità, Bologna, CLUEB, 1997. Introduzione alla lettura di Dubliners, Imola, La Mandragora, 2001. Margini dell’interpretazione, Bologna, CLUEB, 2006. G. Martella, E. Ilardi, Hi-story. The rewriting of History in Contemporary Fiction, Napoli, Liguori, 2009 (in duplice versione, inglese e italiana). Ciberermeneutica: fra parole e numeri, Napoli, Liguori, 2013. Tecnoscienza e cibercultura, Roma, Aracne, 2014.
Rita Galbucci è nata a Bologna nel 1961 dove lavora e scrive. Sue poesie sono state pubblicate più volte nella pagina “Poemata” della rivista Illustrati Logos Edizioni, così come sulla rivista online “Versante ripido” , sempre per la rivista “Versante Ripido” ha curato una rubrica di critica e recensione poetica. E’ presente sul blog “Caponnetto poesia aperta” e su altri blog di poesia, è stata selezionata da Isabella Leardini in una sua rubrica online che si occupa di poesia. E’ membro dello staff di “Bologna in Lettere”, festival di letteratura diretto da Enzo Campi giunto quest’anno alla decima edizione, dello stesso direttore artistico “Letteratura Necessaria”, alla quale ha partecipato più volte con proprie letture o come collaboratrice a focus. E’ stata cofondatrice e membro del Gruppo 77 di Bologna, attivo con eventi volti alla diffusione della poesia. E’ inoltre lettrice ad alta voce formata alla scuola di Margaret Collina e donatrice di voce a favore della onlus CILP (Centro Internazionale del Libro Parlato) per il quale incide letture di libri su cd per non vedenti. E’ stata cofondatrice del gruppo LeggiAmo che si occupa della lettura ad alta voce di poesia. Nell’ottobre 2013 è uscita la sua prima raccolta poetica edita da Cicorivolta Edizioni dal titolo “Nel moto apparente”. Nel 2017, compare con cinque poesie nell’ “Antologia Ufficiale dei Poeti di Cico “Poetal Social Club” sempre per Cicorivolta Edizioni. Nel febbraio 2021 è presente con sue poesie nell’antologia bilingue “Verso l’Italia” uscita in Romania a cura di Serena Piccoli e Giorgia Monti, in collaborazione con Ani Brandea, poeta, scrittrice e redattrice della storica Revista de cultura Tribuna.
Sergio Rotino vive e lavora a Bologna, dividendosi fra editoria, radiofonia, docenza in corsi (di scrittura e di formazione) e organizzazione di eventi culturali. Negli anni ha curato varie antologie di narrativa e di poesia. A suo nome ha pubblicato il romanzo Un modo per uscirne (Abramo editore, 2009). Successivamente ha pubblicato Loro (Dot.com press, 2011), suo esordio in poesia, cui sono seguiti Altra cosa da inventare (Isola, 2013), Cantu maru (Edizioni Kurumuny, 2017) e Narrazioni (Seri editore, 2021). Dal 2010 organizza a Bologna la rassegna “Paesaggi di poesia”. Nel 2016 e nel 2017 ha organizzato “Riassunto di ottobre”, giornata di reading sulle scritture di ricerca. Ha vinto la XXII edizione di “Poesia di strada” – Licenze poetiche, Macerata. Giornalista senza tesserino per sua scelta, ha collaborato con le pagine culturali di varie testate, fra cui i quotidiani “Il domani di Bologna”, “L’informazione”, “Corriere del Mezzogiorno-Corsera”, “Liberazione” e il mensile “Stilos”. Ha prestato la sua voce alla redazione culturale di Radio Città del Capo, emittente bolognese (Popolare network) con cui collaborava dalla fondazione. Per l’emittente ha inoltre creato “Il ragazzo dai capelli verdi”, programma di letteratura per ragazzi.