Bologna in Lettere 10th
AZIONE 12
Genealogie
Le lingue matríe
(progetto sui dialetti italiani a cura di
Anna Maria Curci & Francesca Del Moro)
Andreina Trusgnach
Andreina Trusgnach, della famiglia Cekova di Grimacco inferiore (Grimacco), vive da sempre nelle Valli del Natisone, situate al confine nord-orientale del Friuli Venezia Giulia. Nata a Cividale del Friuli il 30.11.1961, da sposata vive nella famiglia Tomasetig Dortih di Cosizza (San Leonardo). Dopo il diploma di perito agrario ha conseguito quello di infermiera, professione che esercita tuttora. Appartenente alla comunità linguistica slovena della Regione FVG, partecipa attivamente alle attività delle associazioni slovene della provincia di Udine e al circolo culturale transfrontaliero Kulturno društvo NIT-Posočje, Benečija, Rezija. Ha iniziato a scrivere poesie nel dialetto sloveno delle Valli del Natisone verso i quindici anni, acquisendo la consapevolezza del valore della propria lingua madre con la partecipazione alle iniziative delle associazioni slovene, volte a favorire la conoscenza e l’uso della lingua locale tra i giovani della Benečija o Slavia Friulana. Da adulta, si è maggiormente convinta della scelta di scrivere nella propria lingua prima, la considera una assoluta necessità, un amorevole ma tenace strumento di custodia. Una vera e propria forma di resistenza, ancor più necessaria per gli Sloveni della provincia di Udine, per i quali il rischio di perdere le proprie peculiarità culturali e linguistiche e di venir inesorabilmente fagocitati dalla cultura predominante è, più che altrove, concreto e tangibile. Scrive spinta dall’esigenza di lasciare una piccola traccia, perché la vita scappa veloce e sono troppi gli istanti che sfuggono, perdendosi nel nulla. Da sempre sono le piccole cose che la colpiscono, la fanno soffermare e riflettere. La sua poesia “Živiet tle” (Vivere qui) , già nel 1977 è stata inserita nel libro di testo per l’istruzione secondaria Slovenski jezik in stilistika, Srednje usmerjeno izobraževanje (Lingua slovena e stilistica), quale esempio di letteratura dialettale slovena. Autrice di prosa, poesia e testi per canzoni, ha partecipato a concorsi locali, nazionali e internazionali ottenendo numerosi riconoscimenti. Partecipa a reading di poesia, eventi letterari e laboratori di scrittura creativa, sia in Italia che in Slovenia. I testi di Andreina Trusgnach sono presenti nella prima antologia di poesie in dialetto sloveno della provincia di Udine Besiede tele zemlje (Parole di questa terra) edito da ZTT-EST nel 2004 e pubblicati su libretti, riviste, testi scolastici e antologie letterarie. La sua prima raccolta di poesie, scritte tra i 15 e i 50 anni, Sanje morejo plut vesoko (I sogni possono volare alti) è stata pubblicata dal Circolo di cultura Ivan Trinko di Cividale del Friuli (UD) nel 2011. Fresca di pubblicazione la seconda raccolta di poesie Pingulauenca ki jo ni bluo – L’altalena che non c’era, edita da ZTT-EST Editoriale Stampa Triestina (TS) in collaborazione con l’Associazione Progetto Alfa (SO).
Vietru
Zavuoj an samuo
tiste more ki te je prebudila
z odpartimi oči
an s pieskan v niedrah
al
zavuoj drobiža
ki je padu na glerjo mokro
z obarnjenin dežnikan
od slavih misli
an
za tiste preliepe čerievje
ki ostajajo tu škatli
an ti kradejo sanjo
od tega ki je bluo moglo
še se godit
sada genji jo
genji jo pihat!
Al vento
Per colpa anche solo
di quell’incubo che ti ha risvegliato
con occhi sbarrati
e sabbia nel petto
o
per gli spiccioli
caduti sulla ghiaia bagnata
con l’ombrello rovesciato
dei cattivi pensieri
e
per quelle scarpe bellissime
che rimangono nella scatola
e ti rubano il sogno
di ciò che sarebbe potuto
ancora accadere
adesso smettila
smettila di soffiare!
*
Potle puode buojš
Muora pru iti na targ
jutre zjutra
ravno po čaju
so potriebne nove ideje
nove farbe
nove
vijolice
Jih vsadin
blizu tistih od novemberja
ki nieso še
ušafale
kuraže
Poi andrà meglio
Bisogna proprio andare al mercato
domattina
subito dopo il the
c’è urgenza di nuove idee
di nuovi colori
di nuove
viole
Le pianterò
accanto a quelle di novembre
che non hanno ancora
trovato
il coraggio
*
Majhane bogatije
Pobieran marve
an vse ostajke
za jih dat otroku ki redi kakuoša
so ga navadli
kuo je biu sviet ankrat
darži v ratingo tud majhane reči
Mi pride v pamet mama
nje dragoceno liscje
za stejo kravan
zagrabeno tu ure an ure
parneseno na ramanah tu žbrinči
V telin novin sviete
kjer liscje se nabiera
brez obedne skarbi ob cjestah
an bi bluo takuo lahko
donas
se ga nabrat an v hliev pejat
– le be b’hlievi šele obstajali –
se poguarjan zvestuo po sloviensko
s telin puobcjan
Edini otrok v vasi
ki zna
kuo stuort veležt cibeta
an pozna sauor
našega maternega jezika
Piccoli tesori
Raccolgo le briciole
e ogni avanzo
per darli al bambino che alleva le galline
gli hanno insegnato
com’era il mondo una volta
sa apprezzare anche le piccole cose
Mi torna in mente mamma
le sue preziose foglie secche
per la lettiera delle mucche
rastrellate per ore e ore
portate a spalle nella žbrinča
In questo nuovo mondo
dove le foglie secche si accumulano
senza alcun disturbo ai lati delle strade
e sarebbe così facile
oggi
raccoglierle e trasportarle in stalla
– qualora di stalle ce ne fossero ancora –
parlo volentieri in sloveno
con questo ragazzino
L’unico del paese
che sa
come far nascere nuovi pulcini
e conosce il sapore
della nostra lingua madre