Bologna in Lettere 10th
BĂBÉL
stati di alterazione
International Poetry Review
a cura di Enzo Campi
Anna Maria Curci
Salterio
Se ignoto è il cercare
cerco allora ostinata.
Se il sogno s’adombra
torno ancora a bussare.
Sfavillano i battenti
nella prova di forza.
Agile muto l’assalto,
non arretro, non cedo.
Anna Maria Curci, da: Inciampi e marcapiano, LietoColle 2011, p. 44
Psalterium
Ist das Suchen unbekannt,
dann suche ich hartnäckig.
Verdunkelt sich der Traum,
dann klopfe ich wieder an.
Es leuchten die Türklopfer
in der Kraftprobe auf.
Flink ändere ich den Angriff,
ich weich’ nicht zurück, geb’ nicht nach.
*
Geborgenheit
Procediamo a tentoni,
braccia avanti e occhi chiusi,
e nel budello stagna
già rancida l’attesa.
“Intimità, sorelle!”
“Sicurezza, fratelli!”
Restano mozziconi
di ali inconcludenti.
Così ci avviluppiamo
su noi stessi e scalciamo
via l’altro, ché protetto
resta solo il rifiuto.
Anna Maria Curci, da: Nuove nomenclature e altre poesie, L’arcolaio 2015, p. 27
Geborgenheit
Wir tasten uns vorwärts,
mit ausgestreckten Armen und geschlossenen Augen,
und im schmalen Gang staut sich
das Warten bereits ranzig.
„Gemütlichkeit, Schwestern!“
„Sicherheit, Brüder!“
Das bleiben Stummel
unbeständiger Flügel.
Auf solche Weise wickeln wir uns
in uns selbst hinein und den anderen
treten wir weg, denn geschützt
bleibt alleine die Abwehr.
*
Potessi ripiegare i giorni addietro
Potessi ripiegare i giorni addietro,
al mio passato si affiancherebbe morte
con il volto scoperto, compagno di piccozza
e di sentiero. Con altro riso m’incamminerei.
Anna Maria Curci, da: Opera incerta, L’arcolaio 2020, p. 44
Könnt’ich die früheren Tage mal zusammenfalten
Könnt’ ich die früheren Tage mal zusammenfalten,
würde der Tod an die Seite meiner Vergangenheit treten,
Pickel- und Pfadgefährte mit entblößtem Antlitz.
Mit anderem Lachen würd‘ ich mich dann auf den Weg machen.
*
Tra assassini e folli*
Così vagava tra assassini e folli
chiedendo a ognuno della vocazione.
Sui sassi della colpa incespicava
punte aguzze di lingua – ch’è castigo.
Anna Maria Curci, da “Insorte”, in via di pubblicazione (2° posto al Premio Carrera 2022 per la raccolta inedita)
Unter Mördern und Irren*
So irrte sie unter Mördern und Irren
und fragte jeden nach seiner Berufung.
Da stolperte sie über die Steine der Schuld
die zugespitzte Sprache – und die ist Strafe.
* Titolo di un racconto di Ingeborg Bachmann, nel volume Il trentesimo anno
Nata a Roma nel 1960, Anna Maria Curci insegna lingua e cultura tedesca in un liceo statale. Direttrice editoriale del settore libri (poesia, saggistica, narrativa) della casa editrice Cofine, è nella redazione della rivista “Periferie”, diretta da Vincenzo Luciani e Manuel Cohen; per il sito “Ticonzero” di PierLuigi Albini ha ideato e cura la rubrica “Il cielo indiviso”. Ha tradotto, tra l’altro, poesie di Lutz Seiler (La domenica pensavo a Dio/Sonntags dachte ich an Gott, Del Vecchio 2012), di Hilde Domin (Il coltello che ricorda, Del Vecchio 2016) e i romanzi Johanna (Del Vecchio 2014) e Pigafetta (Del Vecchio, 2021) di Felicitas Hoppe. Ha pubblicato i volumi di poesia Inciampi e marcapiano (LietoColle 2011), Nuove nomenclature e altre poesie (L’arcolaio 2015), Nei giorni per versi (Arcipelago itaca 2019), Opera incerta (L’arcolaio 2020). La raccolta “Insorte” (2° posto al Premio per silloge inedita “Pietro Carrera” 2022) è in via di pubblicazione.