Bologna in Lettere 10th – Luigi Cannillo / Paolo Belluso

Bologna in Lettere 10th

 

BĂBÉL  

stati di alterazione

 

DOUBLE BIND

 

Luigi Cannillo / Paolo Belluso

 

Luigi Cannillo, poeta, saggista, traduttore e organizzatore culturale, è nato e vive a Milano. Tra le sue raccolte di poesia più recenti: Cielo Privato, Joker Ed., 2005, e Galleria del Vento, La Vita Felice, 2014, e l’ antologia  in inglese e italiano Between Windows and Skies – Selected Poems  1885-2020, Gradiva Publications, 2022. Ha curato con Gabriela Fantato La biblioteca delle voci – Interviste a 25 poeti italiani ,Joker Ed., 2006. Ha curato inoltre l’Antologia Il corpo segreto – Corpo ed Eros nella poesia maschile, LietoColle, 2008, e, con Sebastiano Aglieco e Nino Iacovella, Passione Poesia – Letture di poesia contemporanea, Ed. Cfr, 2016. Singole poesie, scelte antologiche e interventi critici sono stati pubblicati su numerose riviste, raccolte di saggi, siti e blog letterari. Ha partecipato a performance e spettacoli teatrali e collabora con musicisti e artisti visivi.

 

Paolo Belluso vive a Roma. Lavora come interprete, traduttore, coordinatore di eventi artistici e culturali internazionali. Oltre che per Between Windows and Skies –  Collected Poems 1985 – 2020. Gradiva Publications, 2022 ha tradotto i versi di Luigi Cannillo in Gradiva, International Journal of Italian Poetry, Number 50, Fall 2016, Fortieth Anniversary.

 

Da Cieli di Roma, LietoColle, 2006

 

 

Tra l’armatura e il cielo

pesa intera la nostra gravità

frutto e grandine, ogni evento

si strappa e precipita

invocando il suolo

La fronte deve spezzare la visiera

a inseguire la sorgente

nel vuoto da cui sgorgano

le stagioni e i gesti incompiuti

Fammi sentire la tua mano

fra pelle e armatura

seminare le carezze negate

Corpo di tutte le mani assenti

intreccia il cesto nutrimento

finché dalle ossa nasce

una chioma di vento e di sospiri

Come scirocco stordisce

e spossa le giunture

come fuochi d’artificio accende i sogni

 

 

 

Between armor and sky

weighs our whole gravity

fruit and hail, each event

tears and falls

invoking the ground

The forehead must break the visor

to chase the source

in the void from which flow

seasons and unfinished gestures

Let me feel your hand

between skin and armor

sow the denied caresses

Body of all the absent hands

weaves the basket nourishment

till from the bones will spring

a mane of wind and whispers

As sirocco it stuns

and exhausts our joints

as fireworks it sparks our dreams

*

da Volo simulato, Campanotto, 1994

 

 

Viste dall’alto

sono le città cieli stellati

vie lattee

che il distacco rende innocue

di quei punti

eguale quale uno tu e c’è vita

Forma interpreta

di quelle lampade un alieno

un reticolo

di somiglianze nel sentimento

Si potessero

gli aliti almeno incontrare

dai due palmi

lo stiamo ancora calcolando

Per altra ipotesi sarebbero

in un punto due

spicchi di universo attaccati

si potrebbe

percorrendoli interi trovarsi

O che infine

riflettano i mondi l’un l’altro

al centro una lente complessiva

 

 

 

Seen from above

cities are starry skies

milky ways

made harmless by the distance

of those points

any of them is you and there is life

It shapes interprets

among those lamps

somebody alien

a grid of similarities

when we feel

If we could at least meet

our breath

from two palms

we are still appraising that

In another assumption two slices

of the universe would join

at one point

one could cross them to the end

and meet again

Or at last

worlds would reflect each other

a global lens at the center

*

da Galleria del vento, La Vita Felice, 2014

 

 

Cerca il mio corpo sulla carta

come se il tempo veramente

si fermasse sull’arco delle righe

L’alfabeto lascia traccia

di una forma naturale, la ritrae

ma il foglio non riflette a specchio

come curvano i gesti e le stagioni

Guarda, ora sono nel passo

che si avventura fuori, nel tocco

che ti sfiora e si disperde

Tutto è assegnato al corpo

pronto alla fuga, alla sua lingua

inquieta che si deposita e alimenta,

perfino il suo esilio sulla pagina

L’essenza si rovescia sulla carta

ma brilla sul polso di chi scrive

 

 

 

Look for my body on the paper

as if time would really stop

above the arch of lines

The alphabet leaves the trace

of a natural form, it paints it

but the sheet doesn’t mirror

how gestures and seasons bend

Look, now I’m the step

that ventures out, the touch

that brushes you and vanishes

Everything is up to the body

ready to run away, to its restless

tongue that settles and feeds,

even its exile on the page

The essence spills on the paper

but it shines on the writer’s wrist

*

da Cielo privato, Joker, 2005

 

 

Non ritornate più, ospiti segreti

come radice che riaffiora a distanza

La vostra casa è altrove

L’epoca dell’assenza e il respiro

dei viventi non si annullano

circolano invece qui saldati

Non le care presenze, le reliquie

ma una rete di angeli ostili

a stordire le caviglie e il sogno

La sostanza sopravvive alle creature

nella visione, insiste a custodire

la specie estinta e la reincarna

Chiedevo a bassa voce padre

mostrami la cicatrice, la guerra

ma il panno non si è sollevato allora

la mano scostata dall’offesa

L’alleanza sta affiorando adesso

il segno incide fresco la mia pelle

 

 

 

Come back no more, secret guests

as root surfacing far off

Your home is elsewhere

Time of absence and breath

of the living do not vanish

here they roam welded instead

No dear presence, no relics

but a web of hostile angels

stunning our ankles and dreams

Substance outlives creatures

in the vision, it persists in keeping

the extinct species and gives it rebirth

I was softly asking father

show me the scar, the war

but the fabric was not lifted then

the hand pulled aside from the offense

The alliance is now emerging

the mark engraving my skin fresh