RITA PACILIO ci propone una selezione di poesie tratte dall’Almanacco dei poeti e della poesia contemporanea numero 9, del 2022, edito da Raffaelli editore. Quattro componimenti introdotti da un esergo che, ricordando un’espressione contenuta nel terzo segreto di Fatima, sottolinea l’afflato religioso che permea i versi e rivendica la sacralità della vita. Le poesie presentate in questa occasione sono intrise di uno slancio vitale e gioioso, di una volontà di fondersi con l’anima del mondo, della quale ci si riconosce parte e in cui trova un senso il breve passaggio che è la nostra esistenza. Questa tensione verso una comunione con il tutto si esprime attraverso uno stile visionario (ho mille e mille stelle cadenti sulla schiena: perfino loro hanno mani tese) e l’anelito a una conciliazione degli opposti, un’armonia tra vita e spirito ovvero reale e invisibile, nello sforzo di conoscere anche ciò che è apparentemente inconoscibile. Si respira un senso di profonda apertura, di accoglienza in queste poesie, un intento che l’autrice ben esprime in un’intervista rilasciata a Mangialibri: “La poesia è un atto maturo e responsabile di continua esplorazione del mondo e di verifica delle proprie tensioni verso gli altri. È una disponibilità allo stupore, una continua sperimentazione della bellezza e della condivisione della vita e della morte. Per me la poesia è sempre stata un luogo di esperienza, di elaborazioni e modificazioni che partono da un atto di fede e di speranza.” Questa intima adesione alle cose ci riporta alla mistica e al tempo stesso richiede una disciplina, un lavoro su di sé, uno sguardo attento e l’esercizio dell’ascolto. Se ne trova conferma in una delle poesie proposte in questa occasione, nel cammino dei piedi che riprendono la via di casa miracolati, nonché nella liturgica lentezza del verso stesso e della visione che si allarga nel silenzio e nella solitudine. Ciò che l’autrice porta avanti nei suoi libri è, nelle sue parole, un progetto di lettura del mondo, una diagnosi del reale in stretta relazione con il proprio vissuto. In questo contesto, l’amore si fa atto creativo (dalla creazione di un amore innocente, recita un verso) ed è proprio l’amore, che si esprime nei piccoli gesti da cuore a cuore, scrive Rita, che si arriva alla fusione con l’anima mundi: (diventiamo tutti un’anima, una fiammata). [Francesca Del Moro]