BARTOLOMEO BELLANOVA
Nato a Bologna, dopo un percorso di studi finanziari, si avvicina alla letteratura e pubblica tre romanzi. Partecipa ad Antologie poetiche, tra cui “Sotto il cielo di Lampedusa”; “Nessun uomo è un’isola”. Fa parte della redazione della rivista culturale “La macchina sognante”. Ha scritto quattro raccolte poetiche, di cui l’ultima del 2022 è “Perdite”, puntoacapo editrice.
La passione per la scrittura, nata molto presto, serve per fissare emozioni e riflessioni e per condividerle con gli altri e altre.
Nella poesia di B. B. esiste certamente un impegno civile ed etico. C’è un grande contrasto tra le “parole-luce e in fiore” e le “parole infestanti e emostatiche”. Così come tra gli alberi e i frutti da una parte e le tombe e i campi di concentramento dall’altra. Dovremmo essere uniti, “fratelli”; andare insieme come ruscelli al mare, invece di uccidere. Invece di produrre “soldati nuovi”, in tempi simili a quelli degli allevamenti intensivi di agnelli, pecore, suini, che però non fanno la guerra… Un giorno troveranno i nostri resti, credendo che ci siamo estinti per troppo amore; invece, è il contrario…
Tra rime, consonanze, metafore originali, riferimenti letterari acculturati, nella sua poesia irrompe la quotidianità, con particolari realistici, in luoghi, oggetti, gesti… Dal ritratto indovinato di un’anziana, che sopravvive, nonostante la presenza di “Corvimmobiliare”, con il sorriso e con la lettura su una panchina. Alla descrizione dell’ospedale Sant’ Orsola di Bologna, dove andiamo prima o poi, senza invito, per caso, uguali, incapaci…
Intanto il vento è brezza che scompiglia le pagine di quello che leggiamo, oppure è bora, che spinge “…mulinelli di esistenze/ coi telefoni in mano…”.
Siamo provvisori, nella luce, non riusciamo ad incidere il mistero. (Serenella Gatti Linares)