Premio Bologna in Lettere 2023
Sezione C (Poesie singole inedite)
Nota critica su Antonella Sica
Sulla soglia
Antonella Sica, genovese, laureata in Lettere Moderne è poeta, regista e manager culturale in ambito audiovisivo e cinematografico. Ha pubblicato tre raccolte poetiche: Fragile al mondo (Prospero editore, 2015), La memoria nel corpo (Rayuela Edizioni, 2018), L’ira notturna di Penelope (Prospero Editore, 2022) con la prefazione di Donatella Bisutti. Ha recentemente vinto il premio per l’Inedito Colline di Torino con la silloge Corpi estranei (in giuria Milo De Angelis, Mia Lecomte e Danila di Croce) e la quarta edizione del premio Gianmario Lucini per poesia singola. Ha un sito internet a lei dedicato.
I testi proposti da Antonella si sono imposti all’attenzione della giuria per il sapiente gioco di spiazzamento che conducono fra il lettore e lo spazio in cui si collocano. Uno spazio quotidiano e insieme straniante, in cui ogni oggetto è colto nella sua inermità o, al contrario, nella sua carica interna di violenza.
Questo gioco è soprattutto linguistico, reso attraverso l’accostamento di termini opposti (sfinita/eretta, acqua/urina, addolcisce/dilaniata) ma anche di allitterazioni (mi alzo, imparando, mi muovo; sboccio/spossate radici, canto, campane, carcassa, cosa rapace che scuce).
Una finestra, una tapparella che si srotola al mattino, il suono attenuato di un getto di urina, un vaso di begonia spoglio di fiori, il canto di un Muezzin: sono questi i soggetti visivi e sonori, le inquadrature cui Sica allude con occhio cinematografico. Frammenti visivi e sonori che, come in una sequenza documentaria, seguono il dipanarsi di vite non particolari, non memorabili, attimi che possono essere dimenticati per il loro ripetersi e il loro riaccadere, con cui condividere un senso di immersione nel reale e al contempo di estraneità.
E mentre Peter Handke onorava la durata come valore delle vite e del loro dipanarsi, Antonella Sica coglie la durata per frammenti, rapidi flash, inquadrature hopperiane in cui ritrovare un disagio di vivere che si esprime nella sorpresa e nella distorsione.
E se ciascun poeta insegue un obiettivo e una poetica attraverso il linguaggio, l’obiettivo di Antonella è l’indecidibilità della realtà, la sospensione del tempo che ci rimane, espressa nella scelta di utilizzare una poetica dell’attimo, verso dopo verso, fotogramma dopo fotogramma. (Loredana Magazzeni)