Bologna in Lettere 10th
BĂBÉL
stati di alterazione
DOUBLE BIND
Enzo Campi / Eugenia Dobrova
A tamburo battente
Enzo Campi. Nato a Caserta. Vive e lavora a Reggio Emilia. Autore e regista teatrale. Videomaker. Poeta, critico, saggista. Ha curato volumi monografici su Emilio Villa, Pier Paolo Pasolini, Amelia Rosselli. Suoi scritti critici e creativi sono presenti su svariate antologie, riviste, cataloghi di mostre e volumi collettanei tra cui ricordiamo Totilogia. Per Gianni Toti (Diaforia, 2014), Emilio Villa e la scrittura della sibilla (Diaforia, 2017), Blanchot. I quaderni di Riga (Marcos y Marcos, 2017), Le radici dell’inchiostro (Argo, 2021). È Stato tradotto in francese, inglese, spagnolo, russo e rumeno. Tra le sue ultime pubblicazioni, in saggistica: Artaud il supplizio della lingua (Marco Saya ed. 2018), Le nostre (de)posizioni (scritto con Sonia Caporossi, Bonanno ed. 2020); in poesia: L’inarrivabile mosaico (Anterem ed. 2017, XXXI° Premio Montano), ex tra sistole (Marco Saya ed. 2017), La persistenza dei grumi (BIL produzioni cartacee, 2019), Fuochi fatui (Oèdipus ed. 2021). È direttore artistico del Festival Bologna in Lettere.
Eugenia Dobrova. Scrittrice, critico letterario, poetessa, traduttrice. Si è laureata presso L’Istituto letterario di A. M. Gorky. Per oltre dieci anni ha lavorato come redattrice letteraria nei media. Finalista dei Premi di Bunin e Astafiev. Vincitrice del concorso di giovane drammaturgia “Lyubimovka”. Ha pubblicato tra l’altro “Persone non grata e grata” (pubblicato nell’ambito del programma federale di destinazione “Сultura della Russia”), “Il tè”, “Terre di Maldoror”. Due volte borsista del Ministero della cultura della Russia. Borsista di ministro della cultura e del patrimonio nazionale della Repubblica di Polonia in programma Gaude Polonia, istituita per giovani artisti che hanno risultati significativi nel loro paese. Membro Dell’Unione degli scrittori di Mosca. Membro del PEN Club Internazionale.
Enzo Campi
A tamburo battente
non ci tocca, ci sfiora, viene assorbito dai pori, dai
nostri buchi invisibili, quelle voragini che filtrano il bene
il male e il nostro adattarci alla crepa
sopravviviamo sì,
ma
sussulta il corpo, freme, fibrilla, fiuta l’odore, la puzza
e si fa strada il conato
ecco la
bestia, ci tocca depilarla, ci tocca avvinghiarla, ci
tocca annusarla
parliamone
vomitiamo la sua brama distruttrice
misuriamo
con estrema esattezza la distanza tra le tracce
i segni le figure
lo spazio tra le orme che lascia sul nostro corpo
prendiamole le impronte
schediamola come un criminale che minaccia la
vita del corpo, dei corpi, del pianeta
malsano senso
senza prezzo,
venduto a buon mercato
nella luce sovraesposta delle corsie
degli ospedali
malsano senso
senza prezzo,
ripagato con sputi, carezze e fiale
d’ignota provenienza
a tamburo battente
invadendo
lo spazio che ci viene sottratto
a tamburo battente
propagando
il ritmo di una alterazione
tutto fa brodo, certo,
bisogna solo avere il coraggio di berlo
per dare un senso al vomito
(inedito, 2021)
*
Энцо Кампи
С барабанным боем
не трогая нас, он к нам прикасается, пробирается через поры
невидимые наши бреши, эти пропасти, разделяющие добро
и зло, и наше привыкание к этой трещине
мы выживем, да
но
тело трепещет, дрожит, сокращается хаотично, вдыхает
ароматы и миазмы, чувствует рвотный позыв
вот он
зверь, мы должны лишить его шерсти, мы должны побрить его наголо
мы должны обнюхать его
давайте поговорим
давайте вытошним его убийственную одержимость
давайте измерим
с предельной точностью расстояние между шагами
знаки и цифры
пространство между следами, которые он оставляет на нашем теле
давайте снимем его отпечатки
окрестим его преступником, угрозой
для жизни тела, тел, планеты
pаспродажа
нездорового чувства
которое не имеет цены
при свете, засвеченном больничными
коридорами
бесценного
нездорового чувства
за которое мы расплачиваемся
плевками, ласковыми касаниями и ампулами
неизвестного происхождения
с барабанным боем
вторгается
пространство, которое все убывает
с барабанным боем
разлетается
ритм перемен
все отправится в кашу из топора
нужно иметь мужество, чтобы съесть ее
дабы познать смысл рвоты